Impianti dentali: come, quando e perchè

Quali sono le cause di perdita dei denti?

  • Carie: possono cariarsi (soprattutto molari e premolari) a tal punto che si è costretti a estrarli perché sono talmente compromessi che creano infezione e dolore;
  • Lesioni: può succedere che i denti (soprattutto i frontali) si lesionino in seguito a traumi o incidenti che comportano un importante interessamento della faccia;
  • Malattie dell’osso di sostegno(parodontopatia – piorrea) o altre malattie generali: provocano un’estrema instabilità dei denti che così, un bel giorno, si muovono a tal punto che devono essere rimossi.

Si possono rimpiazzare i denti perduti?

Certo con l’implantologia odontoiatrica oggi è possibile la sostituzione di un singolo dentedi più denti o di un’intera arcata.

Questa branca dell’odontoiatria si occupa dell’inserimento nell’osso di speciali “viti”, che vengono inserite nell’osso sostituendo la radice del dente mancante. Queste sono realizzate in titanio praticamente puro (99%) e hanno forme e superfici diverse, a seconda della casa produttrice. Sono comunque tutte totalmente biocompatibili e non esiste possibilità del comunemente chiamato “rigetto”.

L‘implantologia del dente è oggigiorno una disciplina molto predicibile e, se si opera in maniera corretta, ha scarse complicanze post-operatorie.

Le percentuali di sopravvivenza degli impianti sono molto alte: 95% nel mascellare superiore, 99% nella mandibola e, con il continuo miglioramento delle tecniche, tendono al rialzo.

Come si esegue un intervento d’implantologia?

Innanzitutto è necessario rivolgersi a un Implantologo, ossia a un dentista che è specializzato in chirurgia implantare o che comunque abbia esperienza comprovata.

Si inizia con una visita odontoiatrica

Alla visita odontoiatrica segue l’effettuazione delle indagini radiografiche meglio se tridimensionali (tac cone beam – CBCT). Con queste è possibile analizzare la quantità e la qualità dell’osso dove dovranno essere inserite le viti. Inoltre attraverso speciali software è possibile ottenere il rendering 3D (simulazione virtuale) della resa estetica e funzionale che la presenza dei nuovi denti produrrà.

Questa simulazione non ha solo uno scopo dimostrativo di come sarà fatto “il lavoro” bensì servirà all’Implantologo a identificare con precisione il punto esatto dove inserire le viti.

Successivamente si effettua l’intervento

L’intervento vero e proprio consiste, dopo una piccola apertura di una finestrella nella gengiva, nella preparazione del sito con speciali frese che creeranno l’alloggiamento corretto dell’impianto.

Si procederà poi al suo avvitamento (proprio come una vite) fino al suo fine corsa. Due puntini di sutura della gengiva e la vite sarà “seppellita”. La gengiva guarisce in 2 giorni mentre saranno necessari 2 mesi perché avvenga l’osteointegrazione (il collegamento strutturale e funzionale, tra l’osso (mandibolare e/o mascellare) e la vite in titanio che in esso è stato inserito).

Infine si procede al rientro

Passato questo tempo, si procede al “rientro”: si effettua un minuscolo forellino in corrispondenza della vite che presenta una testa filettata idonea a sostenere il nuovo dente costruito dal laboratorio odontotecnico (corona dentaria).

Sia l’intervento primario sia il rientro sono eseguiti con la normale anestesia odontoiatrica (quella per le otturazioni per intenderci) e comportano una lieve dolenzia post traumatica della durata di un giorno.

L’impianto-dente perfettamente integrato sarà il nuovo dente sostituto praticamente a vita!

La tecnica descritta è quella per cosi dire tradizionale o a 2 step ed è classicamente usata nelle aree posteriori.

Ma è possibile effettuare un unico intervento?

Certo, nelle aree frontali, in presenza di osso abbondante e di buona qualità, è possibile inserire la vite e contemporaneamente “il dente” (la corona protesica sopra la vite). Tale tecnica è chiamata step o a caricoimmediato. Così facendo si annullano i tempi di attesa e si avrà immediatamente il dente mancante.

Non solo sostituzione dei denti: protesi dentarie mobili

Gli impianti dente possono essere inoltre sfruttati a scopi ortodontici o come ancoraggio per le protesi dentali mobili.

Ancoraggio per le protesi dentali mobili

Le protesi mobili trovano ampia diffusione. Largamente utilizzate da tutti quelli che, avendo perso tanti denti, possono sostituire questi ultimi con dispositivi che si appoggiano alle gengive. Per la loro relativa facilità di esecuzione e per i costi contenuti trovano consenso in larghe fasce di popolazione che non vuole o non può spendere. Di contro le dentiere creano una serie di disagi che non tutti sono disposti a sopportare:

  • notevole mobilità durante la masticazione mitigata in parte dall’uso di paste adesive;
  • notevole ingombro con interessamento del palato e riduzione del senso del gusto;
  • obbligatorietà di doverle togliere 2\3 volte al giorno per pulirle con importante degrado psicologico;
  • lesioni gengivali da schiacciamento e sfregamento (piaghette da decubito) che spesso costringono il portatore a doverle togliere;
  • necessità di doverle rimuovere durante eventuali ricoveri ospedalieri.

Oggi, a tutto ciò, è possibile ovviare grazie all’implantologia2/3 viti, infatti, sono sufficienti a ottenere l’ancoraggio delle dentiere così da renderle perfettamente stabili e soprattutto leggermente sopraelevate rispetto alle gengive che non sono più schiacciate.

Anche in questa circostanza l’intervento d’inserimento implantare è estremamente semplice e, soprattutto, a scarsissima dolorabilità.

Le viti poi, in talune circostanze, possono essere inserite senza neanche aprire la classica finestrella gengivale, riducendo così ulteriormente i già esigui fastidi (Tecnica flap-less.).

Insomma grazie all’implantologia anche le protesi mobili con i loro limiti non sono più un problema: esse sono “abbottonate”, ridotte d’ingombro (prive di palato) e “sospese” (no piaghe) restituendo il piacere di sorridere ma soprattutto di masticare qualunque cibo con piacere.

Full-Arch a carico immediato

Ci sono poi persone che pur avendo perso quasi tutti i denti non vogliono assolutamente sentir parlare di dentiereanche se abbottonate. Mi riferisco soprattutto alle persone più giovani che rifiutano l’idea di avere dei denti che si staccanoEssi sanno di dover riabilitare integralmente la loro dentatura ormai persa ma sono anche esigenti: vorrebbero dei denti belli, che non facciano male, che non si capisca che sono finti ma soprattutto che non debbano essere tolti per pulirli.

Anche in questi casi l’implantologia è la soluzione.

La tecnica I.F.A. permette, infatti, di ripristinare l’intera dentatura a partire dal posizionamento di sole 4 viti ad arcataSu questi pilastri, posizionati a poligono quadrilatero, sono da subito idonei a sostenere una struttura protesica fissa di ben 10/12 elementi dentari.

Alla fine dell’intervento, si avrà già una nuova dentatura bella e funzionante perfettamente da subito (carico immediato).

La tecnica si applica sia al mascellare superiore sia nella mandibola anche se c’è ancora qualche dente residuoPermette di inserire le viti anche in condizioni di scarsissima quantità di osso grazie alla loro profondità e al posizionamento in diagonale.

Anche in questa circostanza, l’utilizzo della tecnologia tac cone beam (CBCT) è fondamentale per l’identificazione precisa dei corretti punti d’inserimento delle viti e per il renderig estetico (in pratica la simulazione virtuale del sorriso che si avrà dopo l’intervento).

L’intervento si svolge in un’unica seduta chirurgica (1 step) ed è eseguita in sedazione cosciente con l’anestesista: ciò oltre ad offrire un maggior confort permette il controllo e il monitoraggio clinico sia durante che nell’immediato post operatorio.

Il centro medico Airam è specializzato in questo tipo di interventi. Contattaci per una visita gratuita

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