La sensazione di avvertire i denti che si muovono sarà sicuramente capitata a ognuno di noi. Di solito succede addentando qualcosa di particolarmente duro ed elastico nel tentativo, appunto, di romperlo o sfibrarlo. Una leggera fitta dolorosa al dente accompagnata dal suo dondolio ci spaventa moltissimo. Ma, tranquilli, l’evento traumatico si risolve spontaneamente in brevissimo tempo senza alcun reliquato.
I denti, infatti, non sono “cementati nell’osso” e non hanno una posizione assolutamente ferma. Al contrario, tra l’osso e il dente vi è una sorta d’intercapedine costituita da tessuto elastico (il legamento parodontale) che permette una discreta mobilità dei denti. Nella normalità questo movimento naturale non è neanche avvertito.
Cause e rimedi per i denti che si muovono
Quando si parla di denti che si muovono ci riferiamo allora a una mobilità eccessiva avvertita con preoccupazione.
Distinguiamo classicamente tre origini a volte chiaramente distinte, altre volte sovrapposte tra loro.
Lo stesso vale per le terapie: i tre distinti fattori in causa indirizzano a terapie differenti, ma che a volte devono essere intraprese contemporaneamente.
Mobilità causata da fattori meccanici
Cause
I carichi pressori che producono forze non assiali ma disassate, alla lunga, producono una specie di snervamento delle fibre elastiche del legamento parodontale.
Questi eventi si verificano caratteristicamente quando si hanno dei denti non allineati (presenza di precontatti dislocanti) o protesi fatte male che strattonano i denti residui.
Terapia
Rivolta all’eliminazione delle forze incongrue che dislocano i denti.
- Molaggio selettivo: dopo l’individuazione del precontatto dentario nella normale occlusione si procede all’asportazione di smalto sufficiente a evitare che s’instauri il conflitto tra i denti in causa.
- Blocco dentario (splintaggio): pur avendo eliminato la causa dislocante, spesso è necessario ricorrere al blocco dei denti in una determinata posizione. Come una sorta di “ingessatura” i denti vengono fermati per evitare che il continuo dondolio porti a una loro irreversibile lussazione. Si procede di solito con l’applicazione di fascette di fibra di vetro intrise di resina polimerizzabile che si solidifica stabilmente tra un dente e l’altro.
Mobilità causata da fattori infettivi
Cause
Classicamente è tra i primi sintomi (insieme al sanguinamento gengivale) della malattia parodontale. L’infezione batterica dei tessuti di sostegno del dente provoca a cascata una serie di eventi come la gengivite marginale, la formazione di tasche infette tra denti e osso, l’abbassamento dell’osso alveolare.
Il risultato è una progressiva diminuzione della “tenuta” dei denti. Questi, in questa condizione, sotto la spinta dei normali carichi masticatori tendono a muoversi via via in maniera sempre più evidente.
Con il tempo e con l’aggravarsi della patologia, anche carichi fisiologici come la spinta della lingua può essere sufficiente a spostare i denti generando, per esempio, lo sventagliamento degli incisivi o l’inclinazione dei molari attigui ad aree edentule.
Terapia
In questa situazione, le terapie, che sono rivolte a stabilizzare i denti mobili, devono essere precedute (o concomitare) con quelle finalizzate all’arresto della malattia parodontale.
Mobilità causata da fattori infiammatori
Cause
Le carie dentarie destruenti non curate, raggiungono la polpa dentaria provocando pulpite e ascessi. I fenomeni infiammatori e la loro produzione di essudati provocano una sorta di galleggiamento dei denti interessati con una conseguente un’abnorme mobilità.
Terapia
La cura del dente attraverso la sua devitalizzazione assieme ad una terapia antibiotica di sostegno, di solito, è sufficiente a far regredire del tutto la mobilità del dente in causa.
Cosa fare quando si muovono i denti
Accorgersi che un dente si muove più degli altri o assistere ad un rapido, quanto progressivo, disallineamento dei denti deve essere un campanello dall’arme da non sottovalutare. Gli odontoiatri di AIRAM Centro Medico sapranno consigliarti al meglio sul da farsi.