Bruxismo

Il bruxismo (dal greco βρύχω, che significa digrignamento dei denti) consiste in uno sfregamento involontario dei denti associato a un serramento violento. È causato dalla contrazione dei muscoli della masticazione. È definito come una “parafunzione” poiché tale attività non è finalizzata a uno scopo. È un fenomeno che si verifica più frequentemente durante il sonno. L’involontaria contrazione dei muscoli può ripetersi più volte nel corso della notte e dura pochi secondi.
Il fenomeno è abbastanza diffuso. Circa il 5 % della popolazione ne è affetta senza distinzione di età o razza. Si può manifestare in persone sane (bruxismo primario) o in soggetti che fanno uso di sostanze psicotrope (farmaci antipsicotici, antidepressivi, stupefacenti). Si parla di bruxismo secondario.

Sintomi

Stridio dentario: Il soggetto affetto da bruxismo produce un tipico rumore con i denti che può essere fastidioso, non tanto per chi lo esegue, ma per chi gli sta vicino.

Dolore mandibolare: al risveglio potrebbe presentarsi una fastidiosa sensazione di dolore mandibolare. Spesso si riscontra una limitata e dolorosa difficoltà a spalancare la bocca.

Usura dentaria: i denti, per via dello sfregamento, subiscono un’usura progressiva delle corone dentarie. La limatura dello smalto può arrivare a scoprire la dentina con conseguente aumento della sensibilità dentale e l’insorgenza di carie.

Altri sintomi correlati possono essere la difficoltà alla deglutizione, dolore alle orecchie, mal di testa, dolore cervicale (cervicalgia – torcicollo).

Cause

Esiste una predisposizione famigliare al fenomeno poiché sono stati riscontrati casi ripetuti nella stessa famiglia. Possono concomitare malocclusioni dentarie e malformazioni mandibolari, stati di stress e alterazioni dello stato psicopatologico in genere (ansia, rabbia, aggressività). Anche una postura errata e disturbi del sonno possono motivare il digrignamento dei denti.  Non si conosce però al momento una causa determinante certa. Tra le teorie più accreditate citiamo quella che giustifica il fenomeno come una conseguenza della deglutizione spontanea: la deglutizione (atto involontario che avviene ogni 4 minuti sia di giorno sia di notte) può realizzarsi correttamente se la mandibola e ben centrata e i denti possono portarsi correttamente in occlusione (incastro tra i denti superiori e quelli inferiori). Se la mandibola assume una posizione scorretta, i muscoli masticatori, durante la deglutizone, sono costretti a lavorare per riportare l’incastro dentario nella condizione corretta. Questo continuo lavoro muscolare per riportare la mandibola nella giusta posizione causa appunto lo sfregamento dentario. Il bruxismo appunto.

Rimedi

Non esiste un trattamento specifico per risolvere il problema.

Considerando che spesso il bruxismo è collegato a stress emotivi, è opportuno indagare a fondo questa condizione. L’uso di farmaci ansiolitici può rappresentare una soluzione temporanea al fenomeno. Cosi come il sottoporsi a sedute specialistiche di kinesiologia e miorilassamento può favorire un maggior equilibrio locale.

L’unico rimedio efficace consigliato è l’utilizzo di un bite.

IL BITE (dall’inglese morso) è dispositivo predisposto  “SU MISURA” individuale, dal dentista gnatologo, costruito da laboratori odontotecnci specializzati. È costruito in resina dura e s’indossa incastrandosi, di solito, sulla superficie dentaria dell’arcata inferiore. Ha un utilizzo solo notturno e assolve a diversi compiti:

protezione dei denti: Effetto barriera protettiva. Con l’interposizione del bite i denti non hanno più la possibilità di sfregare tra di loro limitando cosi i danni allo smalto.

Rilassamento dei muscoli: lo spessore del bite a bocca chiusa obbliga i muscoli masticatori (soprattutto masseteri) a una sorta di stretching con conseguente allungamento della muscolatura. L’inibizione delle contrazioni muscolari che ne deriva porta a un rapido miglioramento della sintomatologia dolorosa derivante dallo sforzo muscolare notturno.

Ricordiamo come il trattamento con bite debba essere eseguito in centri dentistici specializzati in gnatologia e parafunzioni. Trattamenti “fai da te” con bite generici venduti in farmacia, lungi da risolvere il problema sono spesso causa di cronicizzazione e aggravamento del fenomeno.

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