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24/05/2018
Tempo di lettura: 3 minuti

Tutto sulla sciatica, dalle cause alle terapie possibili

La sciatica – o più correttamente, sciatalgia – è una condizione patologica dolorosa collegata alla sofferenza del nervo sciatico che si sviluppa lungo il suo decorso.

Il nervo sciatico è il nervo più grande e più lungo del corpo umano. Decorre dalla parte bassa della schiena all’altezza del gluteo e scende lungo l’arto inferiore fino al piede.  Esso assicura la sensibilità e il movimento degli arti inferiori.

La sciatalgia è causata principalmente dalla compressione del nervo sciatico laddove nasce a livello spinale.

Le cause

L’irritazione del nervo sciatico e/o la sua compressione può avere cause diverse:

  • L’ernia del disco o comunque la degenerazione del disco intervertebrale nel tratto lombosacrale della colonna vertebrale.
  • Stenosi vertebrale e foraminale, ovvero riduzione patologica del diametro del canale spinale della colonna vertebrale e restringimento dei piccoli canali che normalmente il nervo o le sue radici attraversano.
  • Spondilolistesi, patologia della colonna vertebrale che si caratterizza per lo scivolamento di una vertebra sull’altra.
  • Sindrome del piriforme, quando il muscolo piriforme, in seguito a un trauma o una contrattura, può determinare compressione e irritazione del nervo sciatico.
  • Tumori spinali, quando alcune neoplasie del tratto lombo-sacrale della colonna vertebrale possono, ingrandendosi, creare compressione sulle radici del nervo.
  • Traumi diretti del nervo e delle sue radici, che avvengono in seguito a fratture ossee scomposte degli arti inferiori o secondari con interventi di protesi d’anca.
  • Gravidanza in fase avanzata, quando, alla fine della gravidanza, l’utero assume dimensioni tali da provocare la compressione dei nervi spinali che costituiscono il nervo sciatico.
  • Posture scorrette, quando atteggiamenti posturali errati protratti per lunghi periodi sono responsabili di contratture muscolari paravertebrali della zona lombare, che possono sfociare in veri e propri attacchi di sciatica.

I sintomi

  • Dolore. Sin dall’inizio la sciatica si caratterizza per una sintomatologia dolorosa che s’irradia dalla zona lombare della colonna vertebrale, lungo i glutei e la parte posteriore della gamba, fino ad arrivare al piede. Il dolore può assumere caratteristiche via via peggiorative in relazione alla causa e al grado di avanzamento della patologia. Può essere sordo e continuo ma anche acuto e penetrante con picchi simili a una scossa elettrica. Può essere scatenato anche da sforzi, tosse e starnuti.
  • Formicolio e intorpidimento. L’irritazione del nervo sciatico, dovuta alla compressione, può manifestarsi nelle prime fasi come un formicolio lungo il suo territorio d’innervazione.
  • Debolezza muscolare e parestesie. Generalmente a carico di un solo arto inferiore, questi sintomi, sempre collegati alla compressione del nervo, possono interessare singole aree del distretto di pertinenza del nervo.
  • Perdita del controllo degli sfinteri. In rari casi e nelle forme più gravi, si può giungere alla perdita del controllo della vescica e dell’intestino.

La diagnosi

Già da un primo esame clinico e dal quadro sintomatologico (come appena visto, dolore, formicolio, intorpidimento, debolezza muscolare fino alla zoppia) emerge il quadro clinico di un episodio di sciatalgia.

L’approfondimento diagnostico si rivela necessario invece per individuare le cause della compressione:

  • Radiografie alla colonna vertebrale. Sono gli esami preliminari che permettono di individuare le cause più frequenti.
  • Risonanza magnetica. Esame privo di rischi per il paziente, che permette di individuare patologie tipo stenosi vertebrali e foraminali, tumori o spondilolistesi.
  • TacÈ in grado di fornire immagini precise e dettagliate sulla condizione compressiva del nervo sciatico. Questa indagine espone però il paziente a una discreta dose di radiazioni ionizzanti. Andrebbe prescritta quindi quando le due indagini precedenti non soddisfano del tutto il quesito sulle cause del problema.
  • Elettromiografia. Analizzando il flusso degli impulsi nervosi lungo il decorso dei nervi sciatici permette di eseguire una mappa topografica delle alterazioni elettriche del nervo con la possibilità di risalire all’esatto livello dell’azione compressiva.

Terapia

Anche l’approccio terapeutico è funzione della gravità della patologia. Le principali terapie si possono così classificare:

  • RiposoNelle forme lievi, dopo essersi comunque accertati delle cause e averle valutate non preoccupanti, il riposo forzato, assieme ad alcune piccole modifiche posturali e comportamentali può portare alla risoluzione spontanea dell’attacco di sciatica.
  • Farmaci. Quando la sciatalgia non si risolve spontaneamente, e concomitano fattori causali importanti, è bene impostare una terapia farmacologica basata su:
    • Antinfiammatori non steroidei. Fans e paracetamolo sono i più utilizzatiIbuprofene, (Brufen, Moment) naprossene (Aleve, Naprosyn, Prexan), diclofenac (Voltaren) spesso in associazione con misoprostol (Artrotec), acido acetilsalicilico (Aspirina, Vivin C) e indometacina (Difmetre, Liometacen).
    • Farmaci cortisonici. Riservati ai casi più gravi, sono usati in modalità infiltrativa: prednisone (Deltacortene) e metilprednilsolone (Solumedrol, Depomedrol, Urbason).
    • Miorilassanti. Indicati per la riduzione degli spasmi muscolari: diazepam (Ansiolin, Valpinax) e ciclobenzaprina (Flexiban, Muscoril).
  • FisioterapiaI trattamenti fisioterapici sono utili per rinforzare la muscolatura della schiena e migliorare la flessibilità del rachide. Utili gli esercizi di rieducazione posturale così come i trattamenti osteopatici e chiropratici.
  • Terapia chirurgicaRiservata ai casi più gravi e invalidanti e in seguito a scarsi risultati ottenuti con le terapie mediche, la chirurgia si propone lo scopo di liberare fisicamente il nervo o le sue radici dalla compressione.

La sciatica, in presenza di cause curabili, guarisce con buoni risultati in tempi ristretti. Viceversa, in presenza di cause difficilmente trattabili o che richiedono un piano terapeutico assai articolato, può avere tempi di guarigione anche molto lunghi (fino a diversi mesi).

Consigli per la prevenzione

Il rischio di un attacco di sciatica può comunque essere ridotto se si attuano con regolarità varie misure precauzionali:

  • Evitare eccessive torsioni della schiena, soprattutto durante il sollevamento di carichi eccessivi.
  • Mantenere una postura corretta durante l’attività lavorativa, soprattutto se si è costretti a una prolungata sedentarietà.
  • Fare regolarmente attività fisica prediligendo esercizi per l’allungamento muscolare, cyclette e stretching.

Per approfondire l’argomento oppure vuoi se capire quando alcuni disturbi sono riconducibili alla sciatalgia, il Centro Medico Airam mette a disposizione professionisti competenti e con pluriennale esperienza.

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