Perimplantite: l’infezione attorno agli impianti

Si parla di perimplantite quando un’infezione di origine batterica si genera e si sviluppa intorno a un impianto dentale, causando gravi danni all’osso di sostegno cui è piantato e provocando con il tempo la instabilità di tutta la struttura implantare (osteointegrazione).

Le specie batteriche coinvolte nella colonizzazione della superficie della fixture sono diverse, ricordiamo:

  • Actinobacillus actinomycetemcomitans;
  • B. gingivalis;
  • B. intermedius et al.

Tale patologia non deve essere assolutamente trascurata, in quanto potrebbe causare il fallimento di tutto l’impianto, che, non avendo il sostegno dell’osso intorno, potrebbe cedere e vanificare l’intervento e il sacrificio sia economico che psicofisico del paziente.

La perimplantite, quindi, proprio come accade per la parodontite, attacca il tessuto osseo che dà sostegno al dente o, in questo caso, all’impianto, con le medesime conseguenze della malattia sopraccitata: la caduta dell’intero impianto.
Inizialmente l’infezione colpisce la gengiva, poi prosegue più in profondità causando il riassorbimento osseo; a questo punto si formano tasche infarcite di placca batterica e tartaro. La diagnosi della perimplantite avviene mediante l’uso di una sonda parodontale.

La perimplantite può verificarsi anche dopo a l’osteointegrazione avvenuta, a distanza di anni dall’intervento.

Come curare la perimplantite?

La terapia da seguire per curare la perimplantite dipende dallo stadio della malattia; per questo è fondamentale accorgersi il prima possibile del problema.

Tasche profonde meno di 3 mm

Si interviene senza la rimozione della corona dentaria e senza aprire le gengive. Si attua nel seguente modo:

  • Curettaggio manuale della tasca;
  • Decontaminazione batterica con LASER DIODO (3- 5 sedute – una ogni 7 gg);
  • Biostimolazione con LASER DIODO: (almeno 7-10 sedute – una ogni 2 gg).

Tasche maggiori di 3 mm

È necessario rimuovere la corona protesica dell’impianto. L’intervento consta nell’apertura di un lembo gengivale attorno alla vite in modo rendere visibili le spire esposte e il fondo della tasca ossea. Si procede poi

  • Rimozione chirurgica del tessuto infetto perimplantare;
  • Curettaggio e levigatura delle spire implantari esposte;
  • Decontaminazione batterica con LASER DIODO (3- 5 sedute – una ogni 7 gg).

Alla fine dell’intervento si inserisce al posto della corona protesica una vite tappo che permetterà la guarigione del sito perimplantare.

Successivamente si procede a 3/4 sedute di biostimolazione LASER DIODO (P:1.0W T:60s M:C F:3) (almeno 7-10 sedute – una ogni 2 gg)

Conclusioni sulla perimplantite

Se dopo aver effettuato un intervento di implantologia avverti dolore ai denti (anche dopo alcuni anni) o le gengive sono gonfie e sanguinano facilmente o ancora ti sembra che uno o più denti si muovano, potresti essere affetto da perimplantite. Per soluzione di questa particolare patologia puoi rivolgerti con fiducia ad AIRAM Centro Medico, il tuo dentista di fiducia a Castel Maggiore.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Open chat
Apri chat
Ciao 👋
Come possiamo aiutarla?