La protesi mobile, nota come dentiera, è utilizzata per rimpiazzare la perdita dei denti. È una soluzione molto comune ed economica. Si basa sul fatto che è possibile poggiare sulle gengive, prive dei denti, dei manufatti odontotecnici che ripristinano la funzione dei denti: una buona masticazione dei cibi ma anche l’estetica di un bel sorriso.
Una protesi mobile va completamente revisionata o cambiata ogni 5 anni e deve essere controllata almeno una volta l’anno.

Prime protesi

Diciamo subito che le protesi dentali appena confezionate possono far male poiché richiedono un fisiologico periodo di adattamento. Questo di norma è circoscritto alle prime due settimane. Per ridurre al minimo questo disagio è consigliabile modificare la dieta quotidiana consumando cibi morbidi o liquidi fino a quando non ci si abitua alla nuova masticazione. Se i doloretti localizzati persistono in alcuni punti specifici, è necessario rivolgersi dal dentista che l’ha confezionata, per apportare dei piccoli ritocchi.

Protesi in buono stato

È abbastanza normale per i portatori di protesi di lungo corso, accusare problemi infiammatori alle gengive. Si tratta di fenomeni passeggeri legati spesso a traumatismi occasionali dovuti a frammenti di cibo solido che possono rimanere sotto la dentiera.

Questo tipo di disturbi di solito si risolve attraverso una miglioramento della igiene orale ed una più scrupolosa pulizia. In queste circostanze, alcuni semplici rimedi possono certamente aiutare nel risolvere la sintomatologia:

  • Sciacqui della bocca con acqua e sale. In pratica si eseguono due volte al giorno per qualche minuto dei risciacqui della bocca (senza protesi) con una soluzione salina (due cucchiai di sale grosso disciolti in mezza tazza da latte di acqua tiepida).
  • Sciacqui con collutori e gel topici. Esistono in commercio diversi prodotti specifici ad azione antinfiammatoria e rinfrescante delle mucose. I più usati sono a base di clorexidina che è un potente antimicrobico. Alcuni hanno nella loro composizione estratti naturali ad azione lenitiva e rinfrescante (malva, eugenolo, aloe vera).
  • Spazzolare la protesi frequentemente. Esistono in commercio delle spazzoline predisposte. Hanno da un lato dei ciuffi corti e sostenuti che permettono la rimozione della placca batterica. Dall’altro lato sono dotate di un ciuffo più lungo che permette di raggiungere con facilità gli incavi tra un dente e l’altro. Le dentiere vanno spazzolate frequentemente con detergenti specifici ma vanno bene anche i comuni detersivi per stoviglie. Prima di rimetterla in bocca, la protesi deve essere sciacquata a fondo sotto l’acqua corrente.
  • Togliere la protesi di notte. È buona norma toglierla durante il riposo notturno per favorire l’ossigenazione e la distensione delle gengive.

Protesi vecchie

Se questi disturbi persistono, ci si trova di fronte a problemi maggiori, di solito legati al decubito delle gengive da protesi mobili. La protesi dentaria è un manufatto protesico che è costruito a partire dalle impronte delle cavità orali. La sua base è quindi speculare alla gengiva su cui appoggia. Ma con il tempo le ossa mascellari e la mandibola vanno incontro a rimaneggiamento ancor più accentuato dallo schiacciamento delle gengive da parte delle di questo apparecchio.

Il risultato è che essa non è più aderente come quando è stata realizzata e diventa instabile. Si muove durante la masticazione scaricando la pressione su alcuni punti specifici che, superata la soglia di tolleranza, provocano la micro-lacerazione delle gengive. Queste ferite già così dolorose, possono poi, infettarsi creando disagi ancora più gravi (bruciore, gonfiore, sanguinamento).

Aldilà delle soluzioni terapeutiche citate prima, che però in questa evenienza non apportano grandi benefici, è necessario rivolgersi con urgenza dal dentista per effettuare il ribasamento della protesi. L’intervento consiste nell’adeguarne la base alle mutate condizioni ossee e gengivali. Viene così “rimbottita” per poter mantenere l’intimo adattamento tra la base protesica e la mucosa sottostante che è il meccanismo che mantiene stabile la protesi stessa.

Il dentista valuterà inoltre lo stato di sofferenza gengivale che si realizza, soprattutto nella parte inferiore, nei portatori di protesi da molti anni. In questi casi potrebbe rivelarsi efficace anche l’utilizzo di basi morbide, una speciale resina tenera che viene fusa assieme alla base dura della dentiera, che funziona da cuscinetto migliorando la stabilità e riducendo l’irritazione gengivale.

Protesi abbottonate con gli impianti

Se nonostante il ribasamento, a causa dell’eccessiva atrofia delle mucose, la dentiera continua a far male e non permette di masticare verdure crude o cibi solidi, è probabile che sia giunto il momento di pensare agli impianti: piccoli “tassellini” endoossei in grado di ancorare definitivamente la dentiera ottenendo sostanzialmente due vantaggi:

  • La protesi non si muove più. Gli impianti permettono alla dentiera di “abbottonarsi” alle gengive come se ci fossero dei bottoni automatici. È sempre possibile staccarle per l’igiene quotidiana ma, una volta inserite, consentono di masticare senza limitazioni qualsiasi cibo anche il più duro o gommoso.
  • Non si schiacciano più le gengive. I comuni sistemi di ancoraggio delle protesi, permettono a quest’ultime di sfiorare il tessuto gengivale senza schiacciarlo, sospese e bloccate come sono dagli impianti stessi.

Quindi possiamo affermare che con gli impianti si risolvono d’un colpo i principali problemi finora visti: dolori gengivali, dentiera che si muove e impossibilità di mangiare cibi solidi.

In conclusione, la vita per i portatori di protesi dentale può essere del tutto normale a patto che si abbia sempre un centro odontoiatrico di riferimento. L’unico modo per garantirsi un futuro sereno in termini di masticazione e più in generale di una buona salute orale, è strettamente legato all’attuazione di regolari controlli di controllo e manutenzione affidandosi ad un centro specializzato.

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