Alimentazione in Gravidanza: consigli utili e fattori di rischi

La gravidanza è una fase emozionante e delicata nella vita di una donna nel quale le alterazioni ormonali possono indurre modificazioni che alterano profondamente l’equilibrio psichico e fisico della donna, influenzando o influenzati dallo stato alimentare.

Gli ormoni fondamentali per l’accrescimento e sviluppo del feto sono infatti artefici della maggior parte degli effetti avversi gravidici come ad esempio:

  • Diabete gestazionale
  • Ipotiroidismo
  • Anemia
  • Stati di inappetenza dovuti a nausee oppure stati famelici.

Scopriamo insieme alcuni dei maggiori rischi legati all’alimentazione e alcuni consigli utili su come avere una corretta alimentazione durante le fasi della gravidanza:

DIABETE GESTAZIONALE

L’aumento della concentrazione di zucchero nel sangue può comparire per la prima volta in gravidanza con conseguenze sullo sviluppo fetale. Il fattore di rischio principale è lo stato di obesità della mamma prima della gravidanza, per questo sarebbe importante intraprendere prima un percorso nutrizionale dimagrante.

Non ci sono sintomi eclatanti del diabete quindi è sempre consigliato il controllo della glicemia a digiuno e se necessario una curva da carico glicemico.

Nel caso in cui venga diagnosticato è importante intraprendere una dieta povera di zuccheri semplici e grassi saturi, che sia normocalorica o leggermente ipocalorica. Fondamentale è la presenza di carboidrati complessi e fibre per la regolazione insulinica.

Un altro aspetto importantissimo è l’attività fisica costante aerobica (camminata a passo svelto, acquagym ecc.) 4-5 volte a settimana.

Se è necessario l’endocrinologo prescriverà l’insulina per tenere sotto controllo la situazione ma ricordate che si può fare tanto con la prevenzione.

IPOTIROIDISMO E GRAVIDANZA

Disfunzione tiroidea estremamente diffusa nella popolazione, soprattutto tra le donne in generale, può manifestarsi per la prima volta in gravidanza. Il ruolo della tiroide è molto importante per la nostra salute rilasciando ormoni fondamentali per le attività metaboliche, dall’accrescimento corporeo, il metabolismo, funzione cardiovascolare, crescita delle ossa, fertilità, tono dell’umore ecc.

Da tenere in considerazione che l’ipotiroidismo ha anche effetti negativi sull’accumulo del tessuto adiposo, con contemporanea diminuzione della massa magra muscolare, situazione che è quanto possibile da limitare.  Altri possono essere gli effetti collaterali su mamma (aumento frequenza cardiaca) e bambino (sviluppo fetale ridotto), per cui è bene tenere monitorata la sua funzionalità.

Un fattore dal quale dipende la funzionalità tiroidea sono lo iodio in primis e poi il selenio.

È importante quindi una buona somministrazione giornaliera di iodio tramite alcuni alimenti come pesci, crostacei, alghe, frutta secca e sale iodato.

Per impedire l’accumulo di peso legato al funzionamento ridotto tiroide, si consiglia un regime alimentare scarso di grassi saturi e zuccheri semplici; da implementare invece le fibre e le proteine.

SANA ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA PER TUTTE

A prescindere da situazioni patologiche come quelle descritte in precedenza o altre, è necessario per la mamma porre particolare attenzione alla qualità e quantità di ciò che si mangia nei 9 mesi di gestazione. Quello che si ingerisce andrà a costituire i mattoni di una nuova persona e il nostro corpo deve fornire gli strumenti per poterla costruire al meglio.

La qualità del cibo è un aspetto fondamentale: impostiamo un regime vario nel quale siano presenti 5 porzioni tra frutta e verdura al giorno, con una buona quantità di pane e cereali preferibilmente integrali e fonti proteiche di qualità, come il pesce, la carne non lavorata, legumi e uova.  Limitare l’utilizzo di pasti preconfezionati e fast food, ricchi di grassi saturi e idrogenati.

La quantità è da limitare i primi mesi di gestazione. Il nostro corpo non richiede di più rispetto quello che richiedeva prima fino al secondo trimestre, nel quale si calcola una richiesta di circa 300 calorie in più (un etto scarso di pasta), salendo gradualmente nel terzo trimestre fino a 500 calorie dell’allattamento. Quindi mamme, scordiamoci il “mangiare per due”!

Di una problematica diversa soffrono le gestanti con le nausee e acidità di stomaco. Il consiglio generale è quello di fare piccoli pasti leggeri, preferendo carboidrati complessi e verdure, limitando le proteine più grasse. Ogni 3 ore assumere un bicchiere scarso d’acqua e un pezzo di pane/cracker/pinzimonio di verdure ben lavate, per limitare l’acidità.

Ogni corpo risponde diversamente quindi il consiglio è quello di ascoltarvi e fare delle prove per capire cosa vi fa stare meglio. Se il problema persiste oltre il primo trimestre o se è molto grave, fatevi consigliare dal vostro medico per intraprendere una terapia adeguata alla gravidanza.

Attenzione particolare dovrà esser data al ferro, che spesso è carente in gravidanza. Prima di dover ricorrere a integrazioni, il consiglio è quello di prevenire con l’alimentazione.

Quindi abbondate di verdure a foglia verde (spinaci, bietole, cicoria…), legumi, cereali integrali (farro, orzo…) , ma anche carne di cavallo ( poco grassa e ricca di ferro) o una fettina di vitello una volta la settimana. Questi alimenti accompagnateli con vitamina C (limone, pomodoro o kiwi) e non abbinateli mai con i formaggi. Se siete brave e fortunate, con queste semplici raccomandazioni eviterete integrazioni sgradevoli!

Il consiglio generale è sempre quello di abolire il fai da te soprattutto in situazioni patologiche, ma farsi seguire da uno specialista in dietologia che saprà adattare al meglio le vostre esigenze con la vostra anamnesi.

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