La diastasi addominale post-parto è una condizione largamente diffusa, che colpisce molte donne dopo il parto. Si tratta di una separazione delle fasce muscolari addominali che si separano allontanandosi. La causa è data dalla dilatazione della pancia, negli ultimi mesi di gravidanza, per la pressione del feto e per l’indebolimento dei tessuti connettivi a origine ormonale.
Dopo il parto, le donne avvertono un vuoto tra i muscoli addominali che tende a ridursi fisiologicamente dopo qualche tempo (4 o 5 mesi). Spesso però persiste tra le due fasce muscolare un’area più o meno estesa priva di muscolatura (la diastasi appunto), avvertita come una sorta di buco, che può provocare diversi fastidi sia estetici sia funzionali.
Può spesso concomitare, infatti, difficoltà respiratoria, gonfiore, lombalgie, incontinenza e dolori addominali (probabile fuoriuscita di ernie).
Come eliminare la diastasi addominale da post-parto
La diagnosi in genere si ottiene con un’ecografia della parete addominale. L’ecografia permette poi di valutare il grado di diastasi dei muscoli in modo da indirizzare al corretto trattamento terapeutico.
- Diastasi sotto i 2 cm: negli stadi inziali, quando l’integrità dei muscoli non è eccessivamente compromessa, si possono ottenere buoni risultati con un allenamento fisioterapico mirato (eseguito con l’aiuto di fisioterapisti esperti). Va detto però che con la fisioterapia si può ottenere una stabilizzazione o una parziale riduzione della diastasi, ma il ritorno all’aspetto del ventre prima della gravidanza sarà difficile da raggiungere. La fisioterapia può però svolgere un ruolo importante anche come preparazione all’intervento chirurgico. La muscolatura resa così più tonica rende migliore il recupero e il ritorno alle normali attività.
- Diastasi sopra i 2 cm semplice: possono risolversi con un intervento di miniaddominoplastica. L’intervento, in anestesia generale, prevede una piccola incisione sovrapubica (che si può nascondere facilmente) attraverso la quale si raggiungono le fasce muscolari rilassate che sono rinforzate e rimesse in tensione con dei punti robusti in modo da ottenere un immediato appiattimento del ventre. All’intervento è associata frequentemente una lipoaspirazione per eliminare il grasso in eccesso. L’intervento di solito richiede una settimana di convalescenza dopo la quale si può tornare alla normale attività. Ultimamente sono utilizzate tecniche chirurgiche ancor meno invasive (laparoscopia ed endoscopia) con le quali si ottiene lo stesso risultato ma con una convalescenza ancora minore e, soprattutto, lasciando tracce minime cicatriziali.
- Diastasi con eccesso di pelle: l’esubero della pelle con il conseguente sfregamento del grembiule dermato-adiposo può rendersi responsabile di forme di dermatite cutanee (intertrigine). In questi casi, per ridisegnare l’addome post parto si ricorre all’addominoplastica. La procedura chirurgica è simile alla precedente, ma si differenzia per un’incisione più ampia e per il lifting addominale La pelle viene tirata verso il basso e quella in eccesso, spesso contenente le smagliature, viene asportata. Al ritensionamento, a volte, è necessario far seguire la riposizione (trasposizione) dell’ombelico. In questi casi la convalescenza è un pò più lunga e richiede l’uso di fasce contenitive per almeno un mese.
In sostanza, la terapia della diastasi da post-parto dipende in gran misura dalla distanza di separazione che si è creata tra i muscoli retti addominali. È importante rivolgersi a chirurgi estetici specialisti per il corretto approccio correttivo chirurgico.